Con il girone di andata finito da un paio di settimane, è tempo di evidenziare come, sin qui, il nostro campionato abbia fornito degli spunti interessanti in merito ad alcuni giovani. In tempi di crisi, difatti, molte squadre di Serie A stanno dando sempre più spazio a ragazzi dalle qualità importanti: alcuni cresciuti nel vivaio, altri presi in prestito, altri ancora arrivati dall’estero. Fare una selezione assoluta era compito arduo, così ci siamo limitati agli Under 21, comprendendo in questa categoria tutti i calciatori che non hanno ancora compiuto i 22 anni di età. Ci siamo divertiti a stilare una sorta di graduatoria, tenendo conto sia del valore assoluto, che di quanto fatto in questa stagione: graduatoria relativa, ovviamente, ed opinabile.
1) Paul Pogba (20 anni/Juventus): La Juventus lo ha prelevato a costo zero, nell’estate del 2012, dal Manchester United: il miglior colpo, forse, della gestione Marotta. Se non il migliore tecnicamente (c’è pur sempre un certo Pirlo), Pogba rappresenta sicuramente il più grande affare dal punto di vista economico: se qualcuno proprio vorrà portarlo via da Torino, dovrà pagare moneta sonante e pesantissima. Centrocampista totale, con ancora ovvi margini di miglioramento, ha colpito per lo strapotere fisico, il tiro dalla distanza e le buoni doti tecniche, oltre che per la strabordante personalità. La Juve si augura di trattenerlo il più possibile, non sarà facile ma è doveroso provarci. Calciatore straordinario, è destino a conquistare il mondo del calcio: Zidane gli ha pronosticato, un giorno, la vittoria del Pallone d’Oro: a Paul il compito di non deluderlo.
2) Domenico Berardi (19 anni/Sassuolo): La sua è una storia molto particolare. Cresce nel Cosenza, ma il Sassuolo lo nota durante una partita di calcetto disputata a Modena insieme al fratello, e decide di tesserarlo bruciando la concorrenza dello stesso club modenese, nell’estate del 2010. La scorsa annata avviene il suo esordio nel calcio professionistico, sempre con la maglia del Sassuolo, in Serie B dove, a fine stagione, mette assieme 37 presenze, segnando 11 goal. Non passa inosservato il talento di Berardi, che viene notato anche da club esteri, come il Manchester United. A bruciare tutti sul tempo è, però, la Juventus, che lo ha acquistato in comproprietà l’estate scorsa. Investimento azzeccatissimo, visto che Berardi ha retto straordinariamente l’impatto con la massima serie: dopo un inizio in penombra, le prime partite da titolare, presto seguite da una caterva di goal. La sua notte magica, quella in cui viene incoronato come una giovane stella, la confenziona da solo lo scorso 12 gennaio, quando spedisce per ben quattro volte il pallone alle spalle di Abbiati del Milan, entrando di diritto nella storia del calcio italiano: il suo avvenire è sicuro, la Juve si frega le mani, ha un campione assicurato.
3) Juan Manuel Iturbe (20 anni/Verona): In passato il Napoli lo aveva seguito, senza però affondare il colpo. Nel 2011 ad acquistarlo dal River Plate è il Porto ma, in due anni alla corte dei ‘dragoes’, ha giocato poco e nulla, finendo col giocare i primi mesi del 2013 in prestito proprio al River. Molte società che lo avevano seguito si erano scordate di Iturbe, ma non Sean Sogliano, ds del Verona, che quest’estate ha voluto metterlo alla corte di Andrea Mandorlini, puntando tantissimo su di lui: la formula è quella del prestito con diritto di riscatto, fissato a 15 milioni. Mandorlini, che ai giovani non è certo allergico, gli affida la fascia sinistra dell’attacco, dove Iturbe fa girare la testa a numerosi avversari. Cambio di passo devastante, velocità da primo delle classe, abilità nel dialogare con i compagni e goal, anche se non molti, da urlo: l’asta per aggiudicarsene il cartellino sta per scatenarsi, la Roma è in pole, Juve ed Inter cercano di recuperare terreno. E il Porto, nel frattempo, mastica amaro: guadagnerà i 15 milioni fissati dal riscatto ma, a conti fatti, avrebbero potuto essere molti di più.
4) Mattia De Sciglio (21 anni/Milan): Quest’anno la sua stagione è stata caratterizzata da tantissimi infortuni, ma siamo di fronte ad un terzino di sicuro avvenire. Qualcuno ha scomodato Maldini, e forse sarebbe stato meglio evitare, ma il ragazzo ha qualità e quantità per fare bene. A soli 21 anni, ha già tanta di quella esperienza da far impallidire un veterano. E’ una delle cose eccellenti fatte da Massimiliano Allegri nel suo soggiorno in rossonero: lanciare questo ragazzino dalla corsa importante, abile a crossare e di cui non solo il Milan ma l’intero calcio italiano hanno bisogno. Destra o sinistra che sia, De Sciglio ha un futuro certo anche in maglia azzurra anche perchè, a differenza di altri coetanei, ha dimostrato di avere la testa ben salda sulle spalle.
5) Mattia Perin (21 anni/Genoa): Lo scorso anno, a Pescara, ha disputato la sua prima stagione da titolare in Serie A: una stagione non certo da sogno, visto che ha dovuto raccogliere la palla in fondo al sacco per ben 66 volte. Colpa non sua, ma di una squadra scapestrata e costruita in modo poco comprensibile. Quell’esperienza, però, è stata utile a Mattia perchè ha capito cosa vuol dire giocare in un campionato difficile e competitivo quale è la Serie A. Si è fatto le ossa, come si suol dire, ed ha tratto il meglio da quella esperienza. Adesso para, benissimo, tra i pali del Genoa, dove si sta distinguendo come uno dei migliori tre estremi difensori del campionato. Dei tanti giovani prospetti italiani, che di ruolo fanno il portiere, Mattia sembra essere quello con una marcia in più: scatto felino, prontezza di riflessi, efficienza e spettacolo. Ricorda un po’ Zenga, per quel suo modo un po’ matto di fare. Il futuro è suo, se saprà gestirsela bene. Forse, abbiamo trovato un degno erede di Buffon.
6) Balde Diao Keita (18 anni/Lazio): E’ il più giovane della nidiata di questi talenti, ma di qualità ne ha già da vendere. La Lazio ci ha visto giustissimo quando, nell’estate del 2012, è andata a prelevarlo dalla cantera del Barcellona alla cifra di 300.000 euro. Chi ha avuto modo di vederlo giocare, si è più volte stropicciato gli occhi: tecnica sopraffina, ha uno scatto impressionante, cui unisce un fiuto del goal non comune per un ragazzino di 18 anni. Spesso si è detto che il vero fenomeno della Lazio sia il colombiano Perea, ma pare che le stimmate del fuoriclasse le abbia più che altro Keita, senza nulla togliere al sudamericano: per lui, quest’anno, 10 partite giocate e 2 goal segnati. Ed un palo colpito, sabato sera, contro la Juve: il legno ancora trema e Storari ringrazia. Se saprà resistere alle tentazioni che la Capitale offre, diventerà un calciatore di livello mondiale.
7) Stefan El Shaarawy (21 anni/Milan): Se dovessimo guardare solo a questa stagione, El Shaarawy non dovremmo neppure considerarlo. Ma non possiamo non tenere presente quello che ha fatto nella seconda metà del 2012 questo ragazzo, capace di segnare l’anno scorso 16 goal in 37 partite, più che altro realizzati da settembre a gennaio. Poi si è eclissato, forse per la presenza di Balotelli o forse perchè, semplicemente, a 21 anni si può anche essere discontinui. Questo che doveva essere per lui l’anno della consacrazione, lo ha visto quasi sempre fuori causa per i continui infortuni. Lo attendiamo fiduciosi e memori della classe messa a servizio della squadra in passato, quando si è anche dimostrato cecchino implacabile davanti le porte avversarie.
8) Moussa Konatè (20 anni/Genoa): Il Genoa lo ha pescato quest’estate dal Kuban Krasnodar, club russo dal quale è arrivato in prestito con diritto di riscatto. E’ un attaccante che, da quando è arrivato Gian Piero Gasperini sulla panchina del club ligure, ha finalmente trovato i suoi spazi. Viene spesso impiegato sulla fascia, dove può dare sfoggio della sua velocità che, mista alla possente fisicità, può mandare in tilt le difese avversarie. E l’impressione, quasi certezza, è che il ragazzo abbiamo enormi margini di miglioramento. Se gli verrà dato il tempo di crescere bene e senza assilli, può diventare l’ennesimo craque sfornato dal calcio africano negli ultimi anni.
9) Nico Lopez (20 anni/Udinese): L’Udinese lo ha prelevato in comproprietà dalla Roma, nell’ambito dell’affare Benatia: una comproprietà valutata appena 1 milione di euro, ma destinata ad aumentare a dismisura. Il ragazzo è stato sin qui utilizzato a piccole dosi da Francesco Guidolin, ma pare una bomba atomica pronta ad esplodere. Il fisico minuto gli consente di avere un’agilità poco comune ma, rispetto ad altri colleghi, non ne risente in quanto ad esplosività e forza: ha la tecnica che appartiene da sempre i migliori ed una legnata che può fare male anche dalla distanza. Va coccolato e merita, forse, maggior fiducia. Dopo i vari Cavani, Suarez e Ramirez, il calcio uruguagio è pronta a godersi l’ennesimo talento albiceleste. Al recente Mondiale Under 20, ha vinto il titolo di capocannoniere.
10) Nicola Murru (19 anni/Cagliari): Diego Lopez ha avuto il coraggio di farlo esordire, appena maggiorenne, lo scorso anno. E lui si è fatto trovare abbastanza pronto, e quell’abbastanza e per qualche irruenza che lo ha portato ad accumulare qualche cartellino giallo di troppo. Murru è un terzino sinistro, buono anche a giocare a destra, del quale spiccano soprattutto la corsa e la capacità di difendere. Deve migliorare in fase di cross ma, già in questa stagione, i risultati si stanno vedendo. Si alterna sempre con Avelar, non è ancora un titolare fisso ma, da qui ai prossimi mesi, potrebbe finalmente diventarlo. Finchè alla guida del Cagliari ci sarà Diego Lopez, che lo ha cresciuto nella Primavera sarda, non avrà che da stare tranquillo e seguirne le indicazioni.
Fare questa selezione, come detto, è stato molto difficile, in quanto avrebbero meritato di essere menzionati tanti altri talenti presenti nelle rose dei club di Serie A. Talenti che vogliamo comunque citare, in primis quel Bryan Cristante (18 anni/Milan) che, con l’arrivo di Clarence Seedorf, sembra destinato a rientrare nei ranghi: può fare la mezzala ma anche il regista, possiede i tempi giusti ed anche un bel tiro dalla distanza. Sarà una colonna del Milan e della Nazionale del futuro, nessuno dubbio. E che dire di Mauro Icardi (20 anni/Inter), che possiede le stimmate del centravanti rapace: se penserà più alla carriera e meno al resto, diventerà una stella del calcio. E poi anche Daniele Baselli (21 anni/Atalanta), Ante Rebic (20 anni/Fiorentina), Ryder Matos (20 anni/Fiorentina), Marco Benassi (19 anni/Livorno), Cristiano Piccini (21 anni, Livorno), Dodo (21 anni/Roma), Mateo Kovacic (19 anni/Inter), Felipe Anderson (20 anni/Lazio), Brayan Perea (20 anni/Lazio), Ogenyi Onazi (21 anni/Lazio), Pedro Obiang (21 anni/Sampdoria) e Bruno Fernandes (19 anni/Udinese). Insomma, la Serie A non sarà più il campionato piu bello del mondo, ma qualcosa di interessante riesce ancora a regalarcela.