La conferma: Il Parma è squadra quadrata, dove qualità e quantità si mescolano alla perfezione: un plauso, per tutto ciò, va a Roberto Donadoni, che ha costruito, in Emilia, qualcosa di davvero importante. Quella gialloblu è infatti, ormai, una squadra rognosa da affrontare per tutti: è imprevedibile, ha fiato ed eleganza, come dimostrato anche, ieri, contro l’Inter, che ha più di una volta rischiato di capitolare tra le mura amiche. Donadoni ha il pregio di saper ruotare, in alcuni ruoli, vari uomini, dimostrando spesso di fare la scelta giusta, in base all’avversario che ci si trova di fronte: decisamente un merito, come si evince dall’azzeccatissima decisione di schierare, contro i nerazzurri, Nicola Sansone dal primo minuto. Sansone che ha segnato una doppietta e che rischia, a questo punto, di ridurre ulteriormente le possibilità di utilizzo di Amauri, ancora a secco. Il rientro di Paletta, la conferma di Parolo, Biabiany sempre più leader, Cassano rinato: sono solo alcune delle facce di questo Parma che, come ogni anno, si dimostra realtà importante.
La sorpresa: Il discorso è lo stesso fatto, da queste pagine, la scorsa settimana: cambiare allenatore spesso non serve a nulla ma, tante altre volte, si rivela arma efficace. E se sette giorni addietro abbiamo portato l’esempio del Chievo di Corini, adesso tocca menzionare la Sampdoria di Sinisa Mihajlovic. Il tecnico serbo ha ritagliato una nuova veste tattica alla compagine blucerchiata, dando anche nuova linfa ad un ambiente che pareva depresso ed incapace di reagire. Ma Mihajlovic è uno che di carattere ne ha da vendere e non si è fatto intimorire da una situazione poco florida. Ed eccoci qui a parlare di una squadra letteralmente rinata, capace di accumulare 5 punti in 3 partite (e avrebbero potuto essere 7 se contro la Lazio, all’ultimo secondo, la difesa blucerchiata non si fosse addormentata) di campioto. Insomma, la strada è ancora lunga e ben lontana dall’essere in discesa, eppure l’impressione è che questa Sampdoria abbia tutte le carte in regola per puntare alla salvezza E, chissà, forse anche ad un piazzamento molto tranquillo…
La delusione: L’Inter inizia a prendere qualche sbandata di troppo: espressione forse rude ma che ben descrive il momento poco brillante vissuto dai nerazzurri. Gli uomini di Mazzarri, negli ultimi tempi, stanno dimostrando di soffrire, fondamentalmente, due problemi: la difesa commette troppi errori e in attacco si vive di solo Palacio, giocatore tanto poco reclamizzato quanto straordinariamente forte. Problema di uomini, evidentemente, e non di modulo tattico. Nel reparto arretrato l’unica garanzia assoluta si chiama Campagnaro: Juan Jesus è talentuoso ma discontinuo, Ranocchia sembra essersi nuovamente involuto, mentre Rolando pare il più affidabile dei tre, ma ieri non ha avuto modo dimostrarlo. In attacco, invece, troppi problemi: tra chi è continuamente infortunato ed anche in là con gli anni (vedi Milito), chi si sta dimostrando acerbo per la causa nerazzurra (vale a dire Belfodil) e chi è preso dalla sua ormai stucchevole storia d’amore (leggi Mauro Icardi), ai nerazzurri manca un calciatore importante in attacco, che possa affiancare il già citato PalacioInsomma, Erick Thohir si passi una mano sul cuore (e due sul portafogli) e faccia almeno due acquisti, a gennaio, che possano innalzare il livello qualitativo dell’Inter. Che, per amor di verità, avrebbe anche bisogno di un centrocampista di quantità ma anche di qualità, capace di garantire alla linea mediana un salto di qualità. Ma forse, questo, sarebbe chiedere troppo. Nel frattempo i tre pareggi consecutivi rischiano di pesare tantissimo nella corsa ad un piazzamento in Champions League: la garanzia, però, si chiama Walter Mazzarri, che merita la massimo fiducia.
Il top player: Lo abbiamo già citato nel paragrafo sopra: che giocatore è Rodrigo Palacio? Un calciatore straordinario, attaccante totale, capace di fare la prima punta ed anche la seconda, di giocare nel cuore dell’attacco ed anche in posizione larga. Praticamente da inizio stagione, è sulle sue spalle che si poggia il peso dell’intero reparto avanzato nerazzurro: e lui ha quasi sempre risposto pesente, cantando e portando la croce, senza mai andare sopra le righe. Non è molto pubblicizzato Palacio, eppure è un elemento con pochi eguali non solo in Italia ma addirittura nell’intero panorama calcistico europeo. La doppietta rifilata ieri al Parma è la classica ciliegina sulla torta di un calciatore che, da tempo, rappresenta, per chi lo allena, una garanzia assoluta.
Il flop player: Quando di mestiere fai il portiere, purtroppo, un tuo errore può pesare più di quello di qualunque altro calciatore: ed è partendo da questa sacrosanta verità che la palma di flop player di questa 15^ giornata va a quello che è uno dei portieri più forti d’Europa, vale a dire Samir Handanovic. L’estremo difensore dell’Inter si è fatto reso protagonista di una clamorosa papera che, a conti fatti, è costata all’Inter la mancata vittoria contro il Parma che, ai fini della classifica, avrebbe significato molto. Ma, a dirla tutta, c’è poco di cui disquisire: Handanovic ieri ha toppato la partita, dando più volte dimostrazione di poca sicurezza. Ma è stato un caso, visto che lo sloveno è elemento di livello assoluto. Le giornate buie, da che mondo è mondo e da che calcio è calcio, capitano anche ai migliori.
Il goal più bello: Alla seconda di campionato Marco Sau aveva segnato un goal tanto bello quanto inutile nella sconfitta rimediata, a San Siro, contro il Milan. Sembrava dovesse essere l’inizio di un’annata ed invece, per il bomber tascabile sardo, è stato solo un falso allarme visto che, da lì in poi, ha giocato spesso maluccio, sbagliando qualche goal di troppo e dovendo fare i conti con numerosi malanni. Poi, la scorsa settimana, dopo unidci giornate di digiuno, il risveglio improvviso contro il Sassuolo. E se in molti hanno voluto andarci cauti prima di darlo per riabilitato, ecco che Sau ha rifilato altri due goal al Genoa, risultando decisivo nella vittoria conclusiva. Tra i due siglati, la palma di goal più bello, anche dell’intera giornata di campionato, va a quello del momentaneo pareggio: lancio dalla retroguardia, Sau controlla di destro, manda a nanna Portanova e Gamberini, si accentra e fa partire un tiro con il pallone che, imprendibile, si insacca alle spalle dell’incolpevole Perin. Bentornato ‘Pattolino’…