Jurgen Klopp senza freni: “Vorrei Ibrahimovic” e attacca il calcio di Pep Guardiola

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kloppIn occasione di un’intervista concessa a Repubblica, Jurgen Klopp ha mostrato tutta la sua proverbiale carica di entusiamo che è alla base dello strardinario gioiello chiamato Borussia Dortmund. I gialloneri aspettano martedì sera al Westfalenstadion il Napoli di Rafa Benitez nella quinta giornata di Champions League, una partita decisiva per il prosieguo dei vice Campioni d’Europa nella massima competizione continentale. “Mi piacciono i giocatori matti, se avessi un budget più alto – confessa il tecnico – andrei a prendermi Ibrahimovic. Sul mercato comunque bisogna avere idee chiare, non costruirei mai un dream team. Con venticinque super-super-super star devi sempre avere un motivo per spiegare un’esclusione“. Molte fra le squadre più blasonate lo vorrebbero sulla propria panchina, ma lui non prende in considerazione l’ipotesi di un trasferimento: “Ho rinnovato – speiga – perché a Dortmund si parla solo di calcio, nessuno mi chiede della barba o di come mi vesto, loro sanno che se mi chiama il Real io resto qui. Il Chelsea? Hanno chiamato in tanti ma possono anche risparmiare i soldi del telefono. Io non voglio allenare la squadra più forte al mondo, voglio batterla”. Klopp ritiene che ci siano ragioni precise alla base della rinascita delle squadre della Bundesliga: “Siamo gli unici che posso permettere ad un ragazzo di talento che crescerà da noi. Qui se perdi dieci partite di fila non sei a rischio. La gente viene dall’estero per vederci o per la birra, comunque sanno che non facciamo Romeo e Giulietta ma calcio puro, vero. Pallone d’oro degli allenatori? Spero vinca Heynckes“. L’allenatore del Borussia Dortumd detesta il tiki-taka, marchio di fabbrica del Barcellona delle ultime quattro stagioni del Barcellona: “C’è chi dirige la squadra come un’orchestra, ma il possesso palla è come una canzone silenziosa. Io voglio una squadra che faccia ‘bang’: se da bambino avessi visto il Barcellona degli ultimi quattro anni credo che avrei giocato a Tennis. Guardiola? E’ perfetto ma io preferisco il calcio delle battaglie a quello della serenità”. considerazioni finali riservate al calcio italiano: Una volta eravate i migliori in difesa. Sacchi è stato uno dei miei modelli, ho studiato video sulla sua squadra e sui movimenti di Maldini e Albertini. Oggi sono sorpreso dalla Roma e da come la fa giocare Garcia. Poi c’è Totti, è incredibile Totti”.

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