E’ appena trascorsa la dodicesima giornata di campionato ed è ovviamente presto per emettere delle sentenze. E’ però evidente che, in questo primo scorcio di stagione, alcuni attacanti, da sempre più o meno avvezzi al goal, non stiano rendendo a dovere. Che sia per problemi fisici o per altro, sta venendo meno il contributo di determinati giocatori che, in passato, avevano pesantemente inciso sui destini delle proprie squadre. Basti pensare a Marco Sau che, lo scorso campionato, ha condotto il Cagliari ad uno strepitoso undicesimo posto grazie (soprattutto) ai suoi 12 goal. Quest’anno l’attaccante sardo di goal ne ha realizzato appena uno, alla prima giornata, contro il Milan. Dopo, il nulla: qualche infortunio ed una serie di prestazioni abuliche che hanno inciso nel poco brillante inizio di stagione a Cagliari.
Discorso più o meno simile va fatto per Miroslav Klose della Lazio: il tedesco, in passato valore aggiunto della compagine capitolina, nel campionato in corso ha giocato poco e male, condizionato anche da numerosi problemi fisici. Appena 2 i goal segnati, pochissimi se consideriamo il valore intrinseco del giocatore (nonostante l’età che avanza) ed i numeri esibiti nel corso della propria carriera. Non è certo un caso che i biancolesti stiano ottenendo risultati modesti rispetto a quanto si poteva pronosticare: mancando il forte contributo del tedesco, viene meno quello che è sempre stato un top player, bomber puntuale e micidiale. Anche Alberto Paloschi, partito col botto della doppietta al Napoli, sta mancando tantissimo al Chievo, come pure Thereau, l’anno scorso spesso risolutivo (11 reti), in quello in corso poco brillante: 1 solo goal per l’attaccante francese, che difetta, forse, anche nelle motivazioni.
Ed il problema del goal sta tormentando anche il sonno di Massimiliano Allegri: coloro i quali avrebbero dovuto essere i terminali principali del Milan hanno sin qui segnato la miserie di 3 reti in due. Parliamo di Mario Balotelli (2 realizzazioni) ed Alessandro Matri (1): già la squadra rossonera non gira particolarmente bene, ma se a ciò aggiungiamo che le punte stentano tantissimo al momento di metter palla nel sacco, è ovvio che i problemi si ingigantiscano. Male anche Innocent Emeghara a Livorno, dove il goal sembra essere esclusiva di Paulinho: per l’attaccante nigeriano appena 1 rete segnato, peraltro su rigore. Lo scorso anno il Siena chiuse dignitosamente il campionato grazie a lui, autore di 7 centri in 17 incontri, ma quei giorni sembrano un lontano ricordo.
Dagli stessi Di Natale e Muriel (3 goal a testa) per le qualità che possiedono, ci si sarebbe aspettato di più: anche qui l’Udinese ne ha risentito in termini di classifica. Discorso simile per Catania e Bologna: Bergessio lotta sempre per la squadra ma di goal, prima dell’infortunio, ne ha segnato appena 1 (13 nel 2012/2013); Cristaldo e Rolando Bianchi, in due, sono entrati nel tabellino dei marcatori appena 1 volta a testa. E non si può tacere di Amauri: 10 goal col Parma lo scorso campionato, neppure mezzo in quello in corso. Insomma, tanti sono i bomber dalle polveri bagnate, che hanno assolutamente bisogno di riprendersi: per le squadre in cui militano prima di tutto, ma anche per se stessi. Un attaccante vive soprattutto di goal: se questo viene meno, il rischio di sprofondare nella classica annata negativa diventa molto concreto.