LA MEGLIO GIOVENTU’ – Jorginho

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Un apparecchio per sfondare. Sorrisi metallici e tanto talento, di campioni con l’apparecchio ai denti la nostra Serie A ne ha conosciuti tanti. Dopo i vari Cavani, Pato, Marquinhos che ne hanno fatto un vero e proprio amuleto, adesso tocca ad un giovane che con giocate brillanti come il suo sorriso, sta impressionando il nostro campionato: parliamo di Jorge Luiz Frello, noto come Jorginho, una delle belle rivelazioni di questo inizio di stagione. A dire il vero il catarinense dai piedi fatati si era già fatto conoscere nello scorso campionato di B nell’anno che ha sancito il ritorno dell’Hellas Verona nella massima serie.

Nato il 20 Dicembre 1991 nel piccolo comune brasiliano di Imbituba, nello stato di Santa Catarina, il piccolo di casa Frello a soli 15 anni prende il suo primo volo internazionale e sbarca in Italia pronto a realizzare il sogno di diventare calciatore. L’intermediario Alessandro De Biasi chiede all’allora ds del Verona, Giovanni Galli, e al responsabile del settore giovanile, Riccardo Prisciantelli, di visionare due ragazzini, uno argentino e l’altro brasiliano: Juanito Gomez e appunto Jorginho. Il primo non convinse particolarmente e fu girato in prestito al Brescia, il piccolo e gracile Jorginho invece stupì subito per i suoi mezzi tecnici e il ds Galli con soli 5 mila euro lo assicurò alle giovanili scaligere.
Il ragazzo dopo la prima esperienza con la Beretti veronese, dimostrandosi più maturo dei suoi compagni viene girato in prestito al Sassuolo, per un breve periodo, utile a permettergli di partecipare al Torneo di Viareggio. Tornato alla base dopo il noto torneo l’Hellas decide di girare il ragazzo nella Seconda Divisione di Lega Pro, in modo da farlo giocare più frequentemente con la maglia della Sambonifacese: scende in campo in 30 occasioni e segna anche una rete.

Nella stagione seguente il Verona è appena tornato in Serie B dalla Prima Divisione e Jorginho dopo la preparazione estiva con la prima squadra, viene aggregato alla rosa come uno dei giovani di completamento, utili in caso di necessità nel lungo campionato cadetto. A parte l’esordio a 15 minuti dalla fine nella vittoria in casa contro il Sassuolo (il 4.09.2011) il suo inizio di campionato si svolge nell’anonimato più totale. Ma al Castellani di Empoli, alla 16° giornata cambia tutto: viene schierato titolare dal tecnico Mandorlini, a cui Jorginho sente di dover ripagare la fiducia mostratagli, e lo fa con una prestazione meravigliosa arricchita dal primo gol e dall’assist ad Halfredsson per il definitivo 3 a 0 degli Scaligeri. Da quel momento la sua storia calcistica cambia definitivamente, diventa un titolare inamovibile, e la stagione successiva, quella del ritorno in A, le manovre avvolgenti che hanno fatto la fortuna dei gialloblu partono tutte dai suoi piedi, che a fine stagione conteranno un minutaggio di 3.878 minuti e una sola partita ufficiale saltata. Una grande stagione impreziosita dalla convocazione nell’Under21 italiana di Devis Mangia. Si perché grazie al bisnonno paterno veneto, il giovane brasiliano è stato naturalizzato e ha scelto di vestire azzurro.

Jorginho è il regista che ogni allenatore vorrebbe, praticamente un vice allenatore in campo con una tecnica di base ed una visione di gioco sopra le righe. Assoluto padrone del centrocampo veronese, anche l’impatto con la massima serie è stato dei migliori, già a segno in due occasioni e con due assist all’attivo. Davanti alla difesa inizia la sua zona di competenza, fino a diventare “falso” trequartista all’occorrenza, un’assoluta certezza per Mandorlini, un desiderio di molti per il futuro: Fiorentina, Inter, Juve e Milan in Italia, Arsenal, Everton, Liverpool e Manchester City in Inghilterra, sono pronte a metter su un’asta per un ragazzo che potrà rivelarsi top player un domani. D’altronde come è stato per altri, la fortuna è con un apparecchio, la fortuna è con La Meglio Gioventù.

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