Inter: le ragioni di un fallimento frutto delle scelte societarie

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moratti-branca9Ad oggi, si può tranquillamente parlare di fallimento per l’Inter, almeno per quanto riguarda l’Europa League. Non è la sconfitta a pesare, infatti il Tottenham è nettamente superiore ai nerazzurri, ma è il modo che stupisce e scandalizza. La banda di Stramaccioni sembrava una squadra di giovani inesperti e spaesati. Gente come Cambiasso, Ranocchia, Chivu e Cassano non hanno di certo problemi di esperienza. È evidente che l’allenatore romano ha grosse responsabilità sul tracollo dei suoi: Palacio sarebbe stato decisamente più adatto di Cassano per giocare dal primo minuto ed inserire Stankovic e Schelotto nella lista Europea non avrebbe fatto male all’Inter, ma calciatori come Pereira e Gargano sembrano essere, con tutto il rispetto, improponibili a livello internazionale e purtroppo il mister ha ben poche alternative a loro. È vero, l’infortunio di Milito è una tegola pazzesca, ma c’è la certezza che al problema si poteva ovviare diversamente e meglio. Qualsiasi organico che punti almeno al terzo posto deve disporre in rosa, da Agosto e non da Gennaio, come minimo, di 4 attaccanti affidabili. I nerazzurri non hanno mai avuto un vice Milito degno di tale appellativo, l’avevano trovato in Livaja, ma hanno deciso di acquistare Rocchi, che ha 36 e per giunta non può giocare in Europa League! Roba da dilettanti.

La superiorità degli inglesi è stata schiacciante, ma i gol sono arrivati per errori individuali, ingenui e particolarmente marchiani  dei nerazzurri. Errori commessi da gente che non ti aspetti, come Ranocchia e Cambiasso. Stramaccioni, con l’organico che ha a disposizione, ha ben poco da fare. L’Inter è una squadra che non può essere ritenuta competitiva a livello europeo, perchè ha problemi gravi a livello di quantità e qualità.
Pereira, Kovacic, Rocchi, Schelotto, Kuzmanovic, Palacio, Carrizo, Silvestre, Handanovic, Mudingayi e Cassano sono tutti i volti nuovi dell’Inter di questa stagione. Una rivoluzione senza senso, fondata su gente già decisamente affermata e con poca fame, in cui soltanto il numero 1 ex Udinese, Palacio e forse Cassano si sono rivelati acquisti azzeccati. A fronte di queste cessioni: Pazzini, Forlan, Lucio, Zarate, Palombo, Poli, Faraoni, Castaignos, Julio Cesar, Longo, Maicon, Livaja, Mariga, Sneijder e Coutinho. Ma l’obiettivo era davvero migliorarsi???

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