Samir Handanovic e quelli che “ma c’era Viviano…”

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HandanovicQuando l’Inter, la scorsa estate, decise di non puntare su Emiliano Viviano, tra i più promettenti portieri d’Italia, preferendo spendere fior di milioni – 11 più metà cartellino di Faraoni, per la precisioni – per Samir Handanovic, qualcuno storse il naso. Era stata considerata, quella, una mossa assurda, un dispendio inutile di denaro che avrebbe potuto essere investito in altra maniera. Ad oggi, quegli stessi scettici sono spariti, diventando minuscoli di fronte alle prestazioni monstre del portiere sloveno, ed alle insicurezze dimostrate da quello fiorentino, il cui talento non va comunque messo in discussione.

Prendendo Handanovic l’Inter si è assicurata un estremo difensore straordinario, senza pecche ne’ punti deboli, che ha saputo conquistarsi il rispetto e la stima di tutti a suon di parate fantastiche. Del resto, se il Bayern Monaco ha cercato lui prima di Neuer, un motivo dovrà pur esserci. Nel pareggio conseguito ieri contro il Milan, la firma di Handanovic compare in calce, più in alto ancora di quella di Schelotto, autore del goal del pareggio.

Dovendo fare una difficile valutazione di tutti i portieri del campionato di Serie A, lo sloveno è sicuramente tra i primi tre e, più specificatamente, sta appena mezzo gradino sotto Buffon. Ed anche in Europa, possiamo senza remora alcuna sostenere che va considerato nella top 10 del ruolo. Handanovic fa parte dei grandi del ruolo, magari appare poco, non gli piace la chiacchiera e non ama granchè la luce dei riflettori.

Però è tremendamente efficace quando è l’ora di indossare i guanti da portiere. L’Inter avrà bisogno di un paio di anni per tornare lo squadrone che ha dominato in Italia ed in Europa qualche tempo addietro. Nel frattempo, però, saprà di poter contare su questo grande portiere, Samir Handanovic, entrato in punta di piedi nel calcio italiano, e guadagnatosi una maglia da titolare nell’Inter come solo i più forti sanno sapere: usando i fatti, preziosi più di qualsiasi altra parola.

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