Editoriale – Il punto sulla 22a di Serie A

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napoliLa giornata di campionato appena trascorsa riporta in auge, come non mai, il ruolo di anti Juve, stavolta attribuito a pieno titolo al Napoli di Mazzarri. Un Napoli che ha dimostrato ancora una volta il valore di una squadra pienamente in grado di lottare per il titolo e se prima qualcuno poteva oppore qualche obiezione, adesso sembrano non esserci più dubbi al riguardo. Sin qui nessuno era riuscito ad espugnare, in questa stagione, il Tardini di Parma: segnale evidente di come la compagine campana possa, sul serio, insidiare gli uomini di Conte.

La Juventus dal suo canto, pur mantenendo l’etichetta di favorita, giustificata da una rosa dal valore più alto di quella del Napoli, deve mantenere i nervi saldi, evitando di  perdere le staffe come accaduto nel post partita contro il Genoa. Pur ammesse le ragioni che ognuno possa avere, il risultato di tutto il clamore scatenato non sarà certo positivo per l’ambiente bianconero: come già constatato, da più parti si sono levati cori di disapprovazioni, in taluni casi in verità assolutamente evitabili. Qualcuno tra coloro i quali si sono erti a pubblici censori, dovrebbero riflettere su alcune vicende di cui sono stati protagonisti nel più o meno recente passato… Tornando ai fatti di campo, parlare di crisi per i Campioni d’Italia non sta ne’ in cielo ne’ in terra, ma il fiato sul collo del Napoli si fa pesantissimo, e la squadra azzurra, pur nel complesso inferiore a quella bianconera, ha dalla sua un Cavani in più, che da solo segna quanto tutto il reparto avanzato a disposizione di Antonio Conte. C’è di che rifletterci…

Guardando alla zona Champions, l’Inter continua a non rispondere alle attese che aveva suscitato ad inizio stagione, in particolare dopo la netta vittoria ottenuta allo Juventus Stadium qualche mese addietro: ieri, nel posticipo serale contro il Torino, ha rischiato pure di perdere, e solo il palo ed il super Handanovic hanno evitato la capitolazione last minute: Stramaccioni è bravo ma urge ritrovare la rotta. In tal senso, la quasi certa cessione di Coutinho al Liverpool, ed il probabile conseguente arrivo di Paulinho sembra possano essere forieri di equilibrio per un centrocampo sin troppo ballerino. Per carità, il brasiliano sarà pure tecnicamente ben dotato ma, purtroppo per lui, ha tutte le carte in regola per poter essere iscritto al registro di quelli che “avrebbero potuto fare ben di più”…

L’uomo copertina di questa giornata è stato senza dubbio Mauro Icardi: classe 1993, scuola Barcellona, nella giovanili ‘blaugrana’ ha giocato con Messi ma guai a fare paragoni blasfemi. Il ragazzo è senza dubbio forte, ha grandi qualità, e fare 4 goal in una sola partita di Serie A, aldilà del valore dell’avversario, è impresa riuscita a pochi. Speriamo solo che le spalle siano abbastanza larghe per reggere il peso del momentaneo – e si spera duraturo – successo perchè, ad onoro di verità, di che arricchire la straordinaria letteratura sui bomber di Serie A.

Tra le pagine brutte di questo week end troviamo invece la Roma: Zeman è in contrasto con la società, ma non è questo il punto. Il punto è che la rosa dei giallorossi non ci pare inferiore a tutte le sette squadre che si trovano davanti in classifica, anzi… Eppure la formazione capitolina, come nelle piena tradizione delle squadre allenate dal boemo, procede a corrente alternata, tra pochi alti e molti bassi. Esonerare in corso d’opera un allenatore non è mai cosa buona e giusta ma, a fine stagione, puntare su qualcun altro per la panchina non sarebbe male, qualora si vogliano coltivare sogni di Champions colorati.

In zona retrocessione, candidate serissime al “tragico” salto verso il basso sembrano essere sempre oramai Genoa, Palermo, Siena e Pescara. Il Genoa avrebbe le carte in regola per poter lottare per traguardi più nobili, ma qualcosa, evidentemente, nell’ambiente è andato a farsi benedire. La squadra di Bergodi, delle quattro, sembra la meno dotata di tutto il campionato. E’ vero, nelle settimane passate abbiamo assistito ad episodi importanti come la vittoria contro la Fiorentina, ma per poter puntare alla permanenza nella massima serie qualche rinforzo degno di tale nome per la difesa e l’attacco. Il Palermo vive invece una sorta di stato confusionale che rischia di diventare irreversibile, se ci si lascia andare anche alle sfuriate da ira post partita: come detto per Conte, pur giustificate che siano, le isterie non giovano ad un ambiente mai abituato, negli ultimi anni, a lottare per traguardi di salvezza. Serve invece calma, sangue freddo, ed in cil dovrà essere bravo Gaspeini: molto più di quanto non lo sia stato ieri. Il Siena, dal suo canto, rappresenta un mistero. E se parliamo di mistero è perchè sono stati mandati via i due giocatori di maggior classe e carisma della squadra, vale a dire D’Agostino e Calaiò, sostituiti da qualche elemento misconosicuto nel centrocampo e da Pozzi nel reparto avanzato: è bene che si faccia il possibile per metterli all’opera, sperando possano giovare alla causa, perchè con gli attuali elementi il Siena va dritto verso la Serie B.

 

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