Conte: “Ci vuol poco a passare da top player a pip player”

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CALCIO: AMICHEVOLE HERTHA ERLINO -  JUVENTUSLa Juve e’ pronta per il mese di fuoco. Con la gara in programma domani a Parma, i Campioni d’Italia aprono un ciclo di 8 partite in 30 giorni. La formazione di Antonio Conte, in campionato reduce dal k.o. di domenica scorsa con la Samp, comincia il tour de force dopo il successo ai supplementari ottenuto mercoledi’ nei quarti di finale di Coppa Italia con il Milan. ”I 120 minuti giocati mercoledi’ sono stati molto intensi, c’era un obiettivo importante da raggiungere e c’e’ stato un dispendio psicofisico di energie. La squadra pero’ e’ allenata, non ci saranno conseguenze a Parma”, dice il tecnico della Vecchia Signora, costretto a gestire una situazione complicata da una serie di infortuni.

Giocare 8 partite in 30 giorni non e’ semplice: abbiamo una rosa di 24 giocatori, non di 30. Ora abbiamo 6 indisponibili e, visto il nostro organico, non sono certo pochi. E’ indipensabile ruotare gli uomini e io in panchina non posso ragionare come un tifoso. Se vinciamo, va tutto bene. Ma se perdiamo, si dice che ho cambiato troppo”, prosegue. L’infermeria e’ affollata da nomi eccellenti: in difesa non c’e’ Giorgio Chiellini. A centrocampo manca Claudio Marchisio, in attacco stara’ fuori a lungo Nicklas Bendtner. La situazione piu’ complessa riguarda il reparto offensivo, visto che Mirko Vucinic e’ alle prese con un problema al tendine d’Achille e va gestito con cautela. ”Valuteremo la situazione di Vucinic, non voglio rischiare di perderlo per un lungo periodo, non possiamo permetterci che il suo problema diventi serio”, dice Conte.

Il montenegrino, del resto, ha ampiamente dimostrato di poter decidere un match anche quando non parte titolare. ”Chi entra dalla panchina, poi, puo’ essere avvantaggiato visto che trova gli avversari stanchi. E’ importante giocare con determinazione ogni minuto, conta la qualita’ e anche chi parte dalla panchina puo’ incidere”. Gli acciacchi di Vucinic contribuiscono ad accendere ancor di piu’ i riflettori sul mercato invernale. Alla Juve, nelle ultime settimane, e’ stata accostata una mezza dozzina di attaccanti. Ora si fa il nome di Ciro Immobile, in comproprieta’ tra la Vecchia Signora e il Genoa. ”Scrivere e’ facile, ma tirare fuori i soldi e trovare il giocatore giusto a gennaio non e’ semplicissimo – dice Conte – Ho grande stima per Immobile, l’ho visto crescere nel settore giovanile e l’ho voluto con me al Siena e poi in quella stagione lui ha preferito cercare spazio al Grosseto. Ha grande fame e voglia di arrivare. Per meta’ il suo cartellino e’ nostro, lo monitoriamo attentamente”.

L’eventuale arrivo di una nuova punta, non sarebbe una bocciatura per chi adesso forma il reparto offensivo. ”Per chi gioca nella Juventus, non c’e’ una stagione semplice. Bisogna sempre dare il massimo: fino a 10 giorni fa si criticava Giovinco, di cui ora non si parla piu’. Ora nel calderone magari finisce Matri. Con una grande prestazione magari si diventa un top player, ma basta poco per essere considerato un ‘pip-player’. Io ho massima considerazione di tutti i miei calciatori”, dice Conte, che ha un numero superiore di alternative quando si tratta di scegliere difensori e centrocampisti. Nel reparto arretrato, si profila il ballottaggio tra Caceres, che ”ha fatto molto bene con il Milan” e il neo-acquisto Peluso, ”che sembra che sia qui da tantissimo. Si e’ ambientato alla perfezione. E’ un giocatore che puo’ ricoprire due ruoli, in difesa e come esterno”.

A centrocampo si contendono una maglia Emanuele Giaccherini e Paul Pogba. ”Stravedo per Giaccherini, lo sapete. Pogba ha 19 anni e sta facendo molto bene: deve continuare cosi’ con cattiveria e determinazione, non rappresenta il futuro ma il presente. A centrocampo siamo sereni anche se manca qualcuno”. Capitolo Parma: ”Viene da 4 vittorie, in casa non ha mai perso. Noi vogliamo riprendere il cammino interrotto con la sconfitta con la Samp, sono convinto che verra’ fuori una bella partita”, dice Conte. ”Affrontiamo un’ottima squadra, costruita benissimo. Va dato grande merito al presidente Ghirardi, al direttore Leonardi e a Donadoni: il tecnico ha plasmato una squadra che gioca sempre per vincere, ci sono idee e si vedono”.

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