Tutti noi ci ricordiamo la famosa “testata di Zidane“, il vero e proprio “colpo di testa” che il fuoriclasse francese si concesse nei tempi supplementari della finale dei Mondiali 2006. “Tutto il mondo ha visto“, protestava Materazzi dopo essersi rialzato, poco prima che l’arbitro espellesse giustamente Zizou. Ora, video visti e rivisti a parte, i francesi la testata se la potranno godere in formato gigante, fuori dal Centre Pompidou di Parigi, nel quale lo scultore algerino Abel Abdessemed terrà una mostra.
E, per attirare i visitatori, Abel ha deciso di creare questa “Coup de tete” (complimenti per la fantasia), statua alta 5 metri, di bronzo, che ritrae Zidane e Materazzi nell’istante del fattaccio. La gigantesca opera è posta proprio all’ingresso del Pompidou, e ovviamente attira la curiosità dei passanti. Ma ha anche attirato lo sdegno del mondo calcistico francese. Pensate che una trentina di presidenti di distretti calcistici dilettantistici del Paese transalpino hanno scritto e inviato a Zizou un’accorata lettera. Vorrebbero che il campione sporgesse denuncia per far rimuovere la stata. Lede l’etica sportiva secondo loro, “mette in scena il gesto più detestabile dell’immensa carriera di Zidane“.
Pienamente d’accordo sul fatto che non sia un grande esempio di etica sportiva. Ma, cari amici francesi, censurare un’opera d’arte non è altrettanto biasimevole? Di questo si tratta infatti, arte. Certo provocatoria, esteticamente discutibile, dai significati forse non così importanti. Ma non si può censurare l’arte, anche se ci dà fastidio. Sarebbe come bloccare un comico che fa satira su un politico (ops… in Italia questo è successo però!).
Come scrivono anche altre testate, con le quali ci troviamo d’accordo, difficilmente Zinedine Zidane si abbasserà a far rimuovere la “testata di bronzo”. Gli appassionati di tutto il mondo, non solo della Juventus e del Real Madrid, se lo ricordano per ben altro. Per i numeri, per le giocate, per la classe che ogni volta metteva in campo, per l’immensa carriera di cui sopra, appunto. La testata Zidane se la porterà sempre nel petto, il suo paradossalmente, non quello di Materazzi. Un brutto gesto, col quale dovrà convivere tutta la vita, me che siamo sicuri ha già superato psicologicamente. Ma quando un personaggio pubblico sbaglia e in maniera così clamorosa, critiche, satira e reprise artistici, perché no, sono leciti. Cari amici francesi, dotatevi un po’ più di sportività e lasciate da parte la permalosità quindi. Magari prima o poi riuscirete ad avere la vostra vendetta. Sul campo s’intende. La statua lasciamola lì dov’è.