Italia, Prandelli: “Siamo sulla strada giusta”

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”Una grande partita, piena di personalita”’. Cesare Prandelli non nasconde di aver temuto, per tutta quella parte di primo tempo in cui l’Armenia ha messo all’angolo la sua Italia, e anche per parte della ripresa. Ma a far pendere la bilancia dalla parte dell’ottimismo ci sono i tre punti pesanti conquistati a Yerevan, che lanciano gli azzurri in testa al girone di qualificazione Mondiale da soli a 7 punti, con la Bulgaria a 5 dopo il pari interno con la Danimarca e la Repubblica Ceca a 4 (ma con una partita in meno). E poi anche ”la prova di carattere. Forse non e’ la svolta, ma questa e’ la strada”, e’ la promozione di Prandelli. ”Non mi stanchero’ mai di ripetere che questo e’ un girone impegnativo. Avevo detto che l’Armenia era squadra veloce e pericolosa. E guardate che a questa quota, a 1.200 metri, il pallone era velocissimo: c’e’ stato da soffrire, ma siamo sempre stati in partita”, aggiunge il Ct. ”Non possiamo essere passivi, dobbiamo attaccare alti l’avversario. E migliorare nelle chiusure: insomma, il gioco non e’ ancora al top, ma questa e’ la strada giusta”. Prandelli parla della paura di perdere: ”C’e’ sempre la preoccupazione, perche’ avevamo cominciato bene creando quattro palle gol e poi abbiamo rischiato: ci sta, nel calcio. Abbiamo sofferto piu’ qui che in casa della Bulgaria. Pero’ – precisa – la squadra e’ stata in campo per tutti i 90′, con la voglia di vincere, sempre, anche a costo di rischiare qualcosa”. Ad esempio le chiusure sulle ripartenze (”giocavamo alti, sulle chiusure dobbiamo migliorare”). Parole di elogio per De Rossi e Osvaldo, usciti dal loro momento difficile in chiave Roma con un gol a testa: ”L’avevo detto: i giocatori dopo le critiche non devono rispondere a parole, ma parlare in campo. E loro l’hanno fatto”. E un rimprovero all’arbitro: ”Sul pari armeno ho protestato perche’ c’erano due giocatori a terra per uno scontro di testa: e in questi casi il gioco va fermato”. Prandelli torna sulla partita: ”L’avevo detto che l’Armenia era una squadra aggressiva e che gioca in ripartenze veloci: in questo senso – sottolinea – per noi e’ stato un test importante. Volevamo vincere, ci abbiamo creduto fino alla fine”. Tra le note negative della serata, Giovinco: ma Prandelli va controcorrente. ”Secondo me non e’ stata una serata negativa: si e’ mosso bene, e’ solo stato sfortunato nelle conclusioni. Cosi’ quando nel primo tempo – prosegue – ho visto che soffrivamo, ho pensato di trasmettere fiducia ai ragazzi, perche’ dopo quattro-cinque palle gol sprecate soffrire cosi’ non era giusto”. Piuttosto non sono piaciuti gli esterni che spingevano poco (”per questo a un certo punto ho inserito El Shaarawy, per allargare il gioco”) La via da percorrere, Prandelli lo sottintende, e’ ancora lunga. ”Sono convintissimo che i tifosi italiani rivedranno la nazionale dell’Europeo, nello spirito e nel gioco”, aveva assicurato prima della sfida all’Armenia. Non subito, pero’. Ora il ct punta al recupero di Mario Balotelli: l’attaccante fermato da qualche linea di febbre che lo aveva debilitato ha preferito seguire dall’albergo la prestazione dei compagni azzurri, per non esporsi al vento freddo dello stadio di Yerevan. Insomma, si e’ risparmiato per la partita di martedi’ contro la Danimarca, in quello che a lungo e’ stato il suo stadio tra successi e conflitti col pubblico nerazzurro. ”Mario e’ un giocatore che deve dimostrare ogni giorno quel che vale: in un certo senso, per lui gli esami non finiscono mai”, sottolinea Prandelli. Domaniil rientro a Firenze, e poi da lunedi’ a Milano.

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