Tutti i morti dell’Inter di Herrera: le denunce di Ferruccio Mazzola e le pasticche sospette

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La storia del “terzo incomodo” Ferruccio Mazzola, l’uomo che infangò l’Inter di Herrera e sollevò un polverone legato al doping

Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo Ferruccio Mazzola non è riuscito a sfondare nemmeno come allenatore ed il suo nome è legato soprattutto al libro che ha pubblicato nel 2004 “Il Terzo Incomodo“, libro-denuncia nei confronti dei metodi usati da Helenio Herrera all’interno dello spogliatoio dell’Inter. All’interno del testo Mazzola rivolse pesantissime accuse al mondo del calcio riguardante il doping. In particolare, nel mirino di Ferruccio c’era Helenio Herrera, allenatore di quella grande Inter che vinse tre scudetti, due Champions League e due coppe intercontinentali negli anni sessanta. Secondo il deceduto, Herrera distribuiva a titolari e riserve delle pasticche capaci di aumentare le loro prestazioni atletiche. Le morti premature di Picchi, Tagnin, Bicicli, Longoni, Masiero e Miniussi sarebbero da ricondurre, secondo lui, a quelle pratiche. Mazzola denunciò anche Fiorentina, Lazio eRoma, società in cui Herrera continuò ad adoperare i suoi presunti metodi. Taccola, centravanti giallorosso morto a 26 anni, avrebbe fatto le spese proprio di questo trattamento; per quanto riguarda la Lazio e la Fiorentina, il doping sarebbe stato la causa dei decessi di Bruno Beatrice, Nello Saltutti ed Ugo Ferrante; mentre per Caso, Mattolini e De Sisti il doping fu frutto di malattie gravissime. Lo stesso Mazzola ammise di aver assunto sostanze di quel tipo.

Mazzola“Sono stato in quell’Inter anch’io, anche se ho giocato poco come titolare. Ho vissuto in prima persona le pratiche a cui erano sottoposti i calciatori. Ho visto l’allenatore, Helenio Herrera, che dava le pasticche bianche da mettere sotto la lingua. Le sperimentava sulle riserve (io ero spesso tra quelle) e poi le dava anche ai titolari. Qualcuno le prendeva, qualcuno le sputava di nascosto. Fu mio fratello Sandro a dirmi: se non vuoi mandarla giù, vai in bagno e buttala via. Così facevano in molti. Poi però un giorno Herrera si accorse che le sputavamo, allora si mise a scioglierle nel caffè”.Ferruccio Mazzola spiega anche come mai tra le vittime ci siano in particolare giocatori meno noti: “Perché noi riserve facevamo da cavie”.

Ferruccio, a causa di quelle accuse, ruppe i rapporti con il fratello Sandro, il più famoso Baffo, e con la società nerazzurra che lo querelò per diffamazione, chiedendo 3 milioni di euro per danni morali e  patrimoniali da devolvere in beneficenza.  Il giudice non riscontrando nulla nel libro di diffamatorio, respinse la richiesta della società, costringendola anche al pagamento delle spese processuali.

Ecco la triste lista dei morti dell’Inter di Herrera

Armando Picchi, morto a 36 anni di tumore alla colonna vertebrale;
Marcello Giusti, ucciso da un cancro al cervello nel 1999;
Carlo Tagnin. deceduto nel 2000 per osteosarcoma;
Mauro Bicicli, tumore al fegato, morto nel 2001;
Ferdinando Miniussi, portiere di riserva, morto nel 2002 per cirrosi epatica evoluta da epatite C;
Enea Masiero, morto di tumore nel 2009;
Giacinto Facchetti, morto di tumore al pancreas nel 2006;
Giuseppe Longoni, morto nel 2006 per vasculopatia cronica;
Ferruccio Mazzola, morto nel 2013.

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