Ci preoccupiamo di arabi e africani ma i veri barbari vengono sempre dal nord

CalcioWeb

Centinaia di immigrati hanno invaso Roma dal grande Nord e l’hanno distrutta mentre autorità e cittadini si preoccupano di arabi, africani e terroristi vari, le forze dell’ordine non riescono ad arginare la violenza barbara degli hooligan olandesi

Rotterdam oggi è una delle città più brutte d’Europa, ma davvero. Ha il porto più grande del continente, che fa di questa metropoli una città di scaricatori di porto appunto. Il drammatico bombardamento del 14 maggio 1940 da parte dei nazisti della Luftwaffe l’ha completamente distrutta; è stata poi ricostruita tra gli anni ’50 e ’70 con uno stile barbaro, fatto di case cubiche e stradoni, senza alcuna storica identità, senza architettura distintiva, senza monumenti di pregio, senza particolari peculiarità. Negli ultimi anni ha provato a darsi un po’ di modernità con un paio di ponti dallo stile innovativo e qualche grattacielo (sempre cubico!) che forma una skyline con un minimo di fascino architettonico contemporaneo sulle rive del fiume Nieuwe Maas. Ma sempre scaricatori di porto sono.

Stadion FeijenoordLo Stadion Feijenoord, detto anche “de Kuip” che significa “la Vasca”, sarà anche carino e funzionale dentro, ma visto da fuori esalta tutta la bruttezza portuale di questa città barbara. La sua struttura scheletrica con pilastri e copertura in metallo come se fosse un contenitore di container, e soprattutto quegli orridi tralicci degni dell’Enel di cinquanta anni fa su cui hanno poggiato i riflettori, ne fanno uno degli stadi più brutti d’Europa. Siamo ai livelli del Ceravolo di Catanzaro o il Cibali di Catania.

La Presse
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I barbari sono loro, quelli che di solito riempiono la vasca di Rotterdam, gli scaricatori del porto più grande d’Europa ieri sono arrivati da immigrati a Roma e hanno distrutto tutto. I commenti odierni dei quotidiani olandesi denotano il loro essere barbari anche a livello culturale. “Roma piange per una fontana“, ironizzano. Che ne possono capire loro di arte, della Barcaccia, del Bernini. Hanno messo a ferro e fuoco la città eterna, prima a Campo de’ Fiori, poi a piazza di Spagna, hanno irrimediabilmente danneggiato la Barcaccia con oltre cento scalfiture distruggendo un’opera d’arte datata 1629 che per Roma e per l’Italia non ha solo un grande valore culturale e affettivo, ma anche economico e turistico.

Ivan BogdanovIntanto noi in Italia ci preoccupiamo di arabi e africani, della Libia e degli jihadisti dell’Isis che saranno anche un pericolo concreto, ma intanto i barbari (quelli veri) sono arrivati come sempre da Nord e hanno devastato Roma 1.600 anni dopo Alarico. Ostrogoti, Visigoti, Vandali, Burgundi, Unni, Turingi. Sono sempre loro.

La Presse
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Vengono dal nord, dopo Ivan Bogdanov adesso abbiamo i tanti “Attila” di Rotterdam. Ovviamente nessuno pagherà per quello che hanno combinato, ma la colpa è nostra. Gli abbiamo fatto fare tutto quello che volevano e poi i nostri agenti li hanno persino scortati allo stadio perché dovevano guardarsi la partita. Che tra l’altro hanno pure pareggiato in trasferta mettendo un’ipoteca sul passaggio del turno. Ne usciamo “cornuti e mazziati“, a casa nostra. Ed è quello che ci meritiamo, perchè neanche le nostre tifoserie più violente in trasferta hanno mai combinato tutto questo casino eppure quando dobbiamo sparlare dei nostri problemi, delle cose che non vanno in Italia e tra gli italiani, quando dobbiamo buttarci fango addosso in modo gratuito e volontario, siamo sempre i migliori. In quello non ci batte nessuno. E adesso non ci resta più neanche la Barcaccia del Bernini.

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