La triste storia di Savio Nsereko, ennesimo talento votato all’autodistruzione

CalcioWeb

Savio Nsereko, lo ricordate? Il ragazzo ugandese, che attorno ai 18 anni prometteva di fare grandi cose, disputando l’Europeo Under 19 del 2008 in Repubblica Ceca per la Germania, con la quale arrivo sul gradino più alto del podio? Se il nome non vi dice nulla, vi rinfreschiamo la memoria noi.

Savio ha un passato nel calcio italiano che pareva destinato a ben altra fine. Dopo essere cresciuto, e bene, al Brescia, viene ceduto al West Ham, dove a volerlo fortemente è Gianluca Nani, ex dirigente delle rondinelle ed a quel tempo a libro paga del club inglese. Nel 2009 Savio passa alla Fiorentina, e da lì ha inizio la precoce parabola discendente di Savio.

Che, dopo sei mesi alla corte dei viola, fatti di due sole presenze, viene ceduto in prestito al Bologna, nel Gennaio del 2010. Anche qui, scarsi riscontri sul campo del talento che il giovane di origine africane aveva mostrato qualche tempo prima. Nell’estate dello stesso anno, non puntando la Fiorentina su di lui, viene dato in prestito ancora una volta ed emigra in Germania, alla corte del Monaco 1860. Qui combina la sua prima, grave, marachella: scompare senza avvisare nessuno, ed il giorno dopo viene trovato a casa della sorella. In seguito a questo episodio, il club tedesco decide di annullare con effetto immediato il rapporto di prestito e lo rispedisce a Firenze.

Ma il soggiorno toscano di Savio dura pochissimo. Nel Gennaio del 2011 i viola lo cedono ancora in prestito, stavolta al Chernomorets, club bulgaro. Anche qui, il semestrale consta di pochi bassi e molti alti. Nell’estate seguente torna alla Fiorentina che, ovviamente, cerca disperatamente di piazzarlo, seppur in prestito. Alla fine si trova una sistemazione in Italia, alla Juve Stabia, che si fa carico di questo ragazzo sperando di potere trarre profitto, in termini tattici, dal suo talento.

Anche in Campania, tuttavia, Savio si mette in mostra più che per il carattere indolente che per altro. Come nel breve soggiorno tedesco, il ragazzo sparisce senza avvisare nessuno: unico segnale, un sms mandato all’allenatore stabiese Braglia, per riferire che non avrebbe preso parte alle sedute. Per parecchi giorni non si hanno notizie di lui, che viene trovato dopo quattro settimane a Londra. Torna a Castellammare in compagnia della madre, e con anche il procuratore a seguito: a corredo, un certificato medico a giustificare una così lunga assenza. Ma dura poco la pace con se stesso: Savio si allontana ancora, ma stavolta previo permesso della società. Va a curarsi in Germania, dove vuole risolvere i problemi personali.

Quando torna, la Juve Stabia, nel Gennaio 2012, lo fa tornare a Firenze, dove sono oramai specializzati nel suo smistamento: la destinazione stavolta è il Vaslui, club rumeno, che lo tiene in rosa per ben sei mesi. Le presenze, tuttavia, sono unicamente due.

Dopo i classici, infruttuosi, sei mesi di prestito, Savio, puntualmente, nell’estate appena passata, comincia il ritiro con la squadra viola, e viene subito dato a titolo temporaneo all’ Unterhaching. Il resto è storia, tristissima, di poche ore fa. Savio Nsereko è tornato infatti agli onori della cronaca per un fattaccio commesso in Thailandia. Nello specifico, è chiamato a rispondere dell’accusa di finto sequestro e depistaggio. Savio, difatti, da qualche giorno, era nuovamente sparito, ed aveva fatto pervenire alla famiglia una richiesta di riscatto di ben 25.000 euro. Soldi che, si è scoperto, avrebbe utilizzato per andare a prostitute. Il giochetto di Savio è però stato scoperto, e così il tedesco sta facendo ritorno in Germania, dove lo aspetta la galera. L’ennesimo passo falso di un talento che ha deciso di bruciarsi. Ennesimo e, forse, fatale. Peccato.

Condividi